Agrumicoltura siciliana in crisi
ORDINE DEL GIORNO
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L'Assemblea Regionale Siciliana
Premesso che la situazione agricola siciliana è gravissima come testimoniato dai prezzi dei prodotti agricoli caduti in questo ultimo anno a livelli tali da non rendere più possibile la sussistenza delle stesse aziende agricole, con gravi ricadute sul piano occupazionale e pericoli, in prospettiva, di turbamento dell’ordine pubblico;
Ricordato in questo quadro la particolare difficoltà che colpiscono da tempo un settore di alto pregio delle coltivazioni siciliane, quello dell’agrumicoltura i cui prodotti non trovano più un mercato sufficiente a remunerarne la produzione;
Ritenuto, quindi, che si debba affrontare questa emergenza riconoscendo innanzitutto lo stato di crisi del mercato degli agrumi, con la sospensione delle scadenze contributive, la ristrutturazione a medio e lungo termine della situazione debitoria di tutte le aziende del settore;
Richiamando la piena applicazione della legge n. 102 del marzo 2004 e successive modifiche e integrazioni nonché del D.lgs n. 82 del 2008 relativamente alle calamità per eventi eccezionali dovute alla grave crisi di mercato;
impegna
il Governo della Regione
al ritiro dal mercato della produzione agrumicola in eccesso per destinarlo a interventi umanitari, al conferimento alle industrie di trasformazione, attraverso appositi centri di raccolta pubblici, a un prezzo minimo di € 0,25 al chilogrammo e con la possibilità di conferire 20mila chili di prodotto per ogni ettaro;
alla riconferma delle giornate di lavoro per gli operai agrumicoli in presenza di calamità;
la immediata liquidazione di tutte le domande pregresse per danni da eventi meteorologici
adozione di misure per incentivare la ripresa dei contratti assicurativi per calamità naturale e mancato reddito.