Categoria: Rassegna stampa
Area tematica: Attività del Partito Democratico

Dopo la sfiducia al sindaco di Sortino Paolo De Luca, i deputati Marziano e De Benedictis preoccupati.

A Lentini ed ad Avola le situazioni che devono essere affrontate prima che sia troppo tardi

Adesso per il Pd è prioritario un chiarimento interno prima che la situazione degeneri e dopo la sfiducia al sindaco di Sortino Paolo De Luca si inne­schi una reazione a catena che travolga tutto, provocando quell'implosione del partito che una settimana fa, su que­ste stesse pagine, aveva paven­tato il componente della dire­zione provinciale Salvo Baio.

Ne è convinto il deputato re­gionale Roberto De Benedictis: «La situazione — afferma - è as­solutamente seria, su questo non c'è dubbio. E bisogna af­frontarla con urgenza. Mini­mizzare non avrebbe senso: si è aperta una crisi grave che po­trebbe contaminare il partito».
De Benedictis è molto duro nei confronti dei quattro consi­glieri comunali di Sortino, tra cui il presidente dell'assem­blea Mario Blancato, che non hanno voluto ritirare la mozio­ne di sfiducia al sindaco. Non li giustifica in alcun modo: «Non si è voluto evitare un epilogo - afferma - che invece andava impedito a tutti i costi. C'era stata una riunione della dire­zione provinciale in cui era sta­ta concordata la linea da segui­re per venire a capo del proble­ma. Il sindaco De Luca aveva dato la propria disponibilità ad azzerare la giunta e comincia­re il nuovo percorso. Nessuno dei quattro consiglieri che ave­vano firmato la mozione di sfiducia, però, ha voluto fare un passo indietro».
 
Per il deputato regionale Bruno Marziano, però, il parti­to avrebbe dovuto essere più attento a ciò che accadeva a Sortino: «C'è stato — afferma - un processo di divisione, di la­cerazione politica e umana che è andato troppo avanti. Non si è intervenuto in tempo. Conti­nui avvicendamenti in giunta, dichiarazioni al veleno e persi­no un manifesto con accuse al Consiglio comunale per l'ade­guamento del gettone di pre­senza dei consiglieri hanno lo­gorato il rapporto tra ammini­strazione e assemblea. Ma è chiaro che la sfiducia al sinda­co andava comunque evitata».
 
De Benedicts e Marziano concordano nel dire che la causa della rottura è da ricer­care tanto nei rapporti perso­nali lacerati quanto nelle scel­te politiche non condivise. «Ma le motivazioni politiche — af­ferma de Benedictis - pesano di più di quelle personali. Per questo dico che quei quattro consiglieri non avrebbero mai dovuto arrivare a sfiduciare il loro sindaco. È un atto incon­cepibile per la vita di un parti­to». Per De Bendictis, insom­ma, nessuna comprensione per chi ha determinato la ca­duta di De Luca, della sua am­ministrazione e anche del Con­siglio comunale. «Non si può rinunciare — afferma - a una vittoria elettorale consegnan­dola praticamente nelle mani dei propri avversari. E qualcu­no si è arrogato il diritto di de­cidere questo autonomamen­te». Per Marziano e De Benedic­tis a questo punto il pericolo di uno sfaldamento dei rapporti all'interno del partito e quindi delle amministrazioni guidate in provincia dal centrosinistra è reale.
 
«Il rischio — afferma Marziano - c'è sempre quando accade un evento traumatico. La capacità del gruppo diri­gente deve essere adesso di evitarlo. E non lo si evita col "volemose bene" ma interve­nendo sui punti di criticità di questo rapporto. Insomma, bi­sogna subito occuparsi di Len­tini e di Avola dove c'è il ri­schio che certe incomprensioni all'interno del partito esploda­no come a Sortino, determinando anche lì soluzioni trau­matiche». Si è detto in questi giorni che una delle possibili immediate conseguenze alla sfiducia a De Luca possa essere la sostituzione del capogruppo in Consiglio provinciale Car­melo Spataro. Marziano però avverte: «Un conto è discutere della conduzione del gruppo da parte di Spataro per verifi­care se qualcosa non va, altra cosa è un effetto domino atti­vato meccanicamente, che ov­viamente non può essere ac­cettato e avrebbe altre conse­guenze».
 
 

 

  • Bruno Marziano | Sito ufficiale

    Io sto con chi crede ancora nella politica seria e per bene. In questi anni, da solo o con il gruppo parlamentare del Partito Democratico, mi sono impegnato a Siracusa e in Sicilia per dare risposte concrete ai bisogni e alle aspettative della gente. Il mio lavoro ha sempre riguardato diverse aree strategiche per lo sviluppo del territorio: industria, politiche del lavoro, infrastrutture, ambiente, sanità, politiche sociali, scuola, università e formazione, cultura e turismo Sempre al servizio delle famiglie, dei giovani, dei lavoratori, delle imprese.