Marziano, sul cacere Borbonico
“Sul carcere borbonico di Siracusa fui facile profeta quando proposi che per evitare il disfacimento della struttura bisognava prevedere una modifica di destinazione d’uso e accogliere la proposta di realizzare una struttura alberghiera, in project financing, che offrisse servizi alla città, oltre all’obbligo della totale ristrutturazione. Il Consiglio comunale immaginò altro col risultato che non c’è alcun albergo, nessuna sala convegni, ma soprattutto non c’è nulla delle idee del Comune: il previsto contenitore culturale e in realtà un contenitore di macerie”. Lo ha detto il deputato regionale del Partito Democratico Bruno Marziano. “Si capì subito, e il tempo mi sta dando ragione, che le ipotesi suggestive dell’amministrazione comunale, cioè fare del carcere borbonico una sede per una televisione satellitare, un centro congressi erano assolutamente impraticabili, con il risultato che la Provincia avrebbe impiegato le proprie risorse solo per la messa in sicurezza della struttura e il carcere destinato a restare nel degrado e diventare una nuova incompiuta della città. Ignorando la mia proposta: struttura alberghiera con concessione trentennale, canone in favore della pubblica amministrazione di 250 mila euro l’anno, obbligo di restauro della struttura e valorizzazione delle zone circostanti, compresa la passeggiata del parcheggio Talete. Il mio è un appello a Comune e Provincia perché si decida cosa fare dell’ex carcere borbonico. Si può realizzare un museo o un centro ricerche, ma a Siracusa manca una caserma dei Carabinieri degna di una città importante come la nostra. Perché non pensarci? Senza considerare che torna di fatto a disposizione anche la Caserma Abela considerato che si assegna una grande struttura per una piccola idea, cioè l’Università di Siracusa che è in fase di smantellamento nonostante le promesse del centrodestra e del Ministro Prestigiacomo. Il carcere borbonico non può restare ancora in stato di semi abbandono. Si decida cosa fare e poi sarà possibile reperire le risorse anche pensando ai recenti nuovi bandi europei. Ma ciò che sicuramente non si deve fare e continuare ad aspettare mentre l’ex carcere cade a pezzi”.