Categoria: Comunicati stampa
Area tematica: Sanità

Riforma della sanità in Sicilia: la montagna ha partorito il topolino.

La grande riforma della sanità proposta dal governo Lombardo si è trasformata in una operazione gattopardesca che cambia tutto per non cambiare nulla. La proposta di mediazione avanzata dall’onorevole Lombardo per conciliare le posizione dissonanti all’interno della propria maggioranza, se da un lato infatti riduce le aziende sanitarie dalle attuali 29 alle 17 previste con la “riforma” dall’altro mantiene inalterato il numero dei manager poiché 87 sono le figure attualmente in carica e 87 saranno tra quelli delle aziende e quelli dei distretti sanitari senza dunque alcun risparmio. A questi bisognerà aggiungere i 90 direttori amministrativi e sanitari da nominare nei 45 distretti che sino ad oggi prevedono una sola figura dirigenziale. In pratica si tratta di una finta riduzione che nulla cambia nel peso degli apparati della sanità siciliana, anzi li peggiora. Ma quello che è ancora più grave in questo modo si esalta la politica dei due tempi per cui intanto si sono ridotti i posti letto e si determineranno se non in provincia di Siracusa in altre la chiusura di alcuni ospedali e nel contempo alcuni nodi strutturali dell’assistenza sanitaria rimangono inalterati: l’assistenza specialistica pubblica affidata a pochi ambulatori cittadini che funzionano a scartamento ridotto con apparecchiature obsolete e inadeguate per lo più nelle ore antimeridiane che obbligano il popolo dei lavoratori libero nelle ore pomeridiane a serali a rivolgersi alla specialistica convenzionata esterna; insufficienza di hospice per l’assistenza ai malati non ospedalizzabili; insufficienza di residenze sanitarie assistite insufficienza dell’attività riabilitativa e dei posti letto per lungo degenza; insufficienza e quasi inesistenza dell’assistenza domiciliare intergrata. Al tempo stesso l’altro grande buco nero riguarda la gestione del 118. Per i prossimi tre anni tutto rimane inalterato nella gestione di un servizio che si è rivelato inefficiente e che la Corte dei conti ha più volte bocciato denunciandone l’aumento dei costi che si aggirerebbero sui 190 milioni di euro l’anno per il personale e per le ambulanze. Ancora per tre anni dunque in uno dei punti più delicati che determinano il buco della sanità siciliana tutto rimane inalterato. Per questo come esponente del partito democratico sosterrò gli emendamenti che il mio gruppo parlamentare riterrà di presentare e voterò contro questa falsa riforma del servizio sanitario regionale.
  • Bruno Marziano | Sito ufficiale

    Io sto con chi crede ancora nella politica seria e per bene. In questi anni, da solo o con il gruppo parlamentare del Partito Democratico, mi sono impegnato a Siracusa e in Sicilia per dare risposte concrete ai bisogni e alle aspettative della gente. Il mio lavoro ha sempre riguardato diverse aree strategiche per lo sviluppo del territorio: industria, politiche del lavoro, infrastrutture, ambiente, sanità, politiche sociali, scuola, università e formazione, cultura e turismo Sempre al servizio delle famiglie, dei giovani, dei lavoratori, delle imprese.