Categoria: Intervento/Opinione
Area tematica: Campagne elettorali

Bruno Marziano interpreta il nuovo tempo della politica

La candidatura dell'ex presidente della provincia di Siracusa per il PD all’Assemblea Regionale Siciliana

Un noto politologo siciliano soleva dividere i deputati regionali in due macrocategorie: quelli cui, a cominciare dal lavoro nelle commissioni parlamentari, passava sotto il naso qualsiasi articolo di legge senza capire che esso poteva dirottare alcuni finanziamenti a favore di talune province anziché altre e quelli che tali codicilli li scrivevano, li concordavano e li facevano poi approvare. Nella storia della rappresentanza parlamentare all’ARS di questa provincia l’identikit fotografa alcuni personaggi tuttora operanti. All’interno delle macrocategorie l’editorialista individuava anche tipizzazioni di varia umanità: i timidi, già appagati di trovarsi nell’olimpo della politica regionale, seppure nei gironi bassi; gli oratori di bello stile, che conoscevano le arti della retorica e molto meno problematiche e normative; i localisti, alla continua ricerca di provvedimenti di minor conto a favore dei loro territori; i rampanti, tipo “che c’è per me?; i confusi, che credevano tutto fosse più facile ma cui non basta una legislatura per cominciare a capirne qualcosa, e via di seguito. Ha ragione il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano quando dice che “ogni voto, espresso democraticamente, è utile” ma è anche vero che alcuni voti sono più utili degli altri, quando essi, dopo attenta valutazione, mirano a blindare presso l’istituzione i rappresentanti di un territorio che meglio e più degli altri possono difenderne gli interessi comprendendone le dinamiche, intuendone le possibili soluzioni, sapendo mediare le situazioni configgenti, gonfiando i bicipiti – dov’è il caso – per varare leggi, dirottare finanziamenti, fare approvare opere pubbliche, tutto ciò insomma che a una provincia come la nostra apporta investimenti e dunque lavoro, opportunità per le imprese, in una parola progresso. Bruno Marziano, candidato del Partito Democratico e presidente della Provincia Regionale nell’ultimo decennio, è la sintesi di queste capacità. E lo è, si badi, non in maniera indifferenziata, come un tecnico che sia alle prese con materie tecniche. Lo è, al contrario, come prodotto di una cultura politica e di una passione sociale che hanno sempre segnato con coerenza il suo percorso politico. Lo è perché non solo possiede la competenza sulle diverse problematiche di questa provincia – e di ciò è pregevole testimonianza la Provincia Regionale – ma soprattutto ha la capacità di ascolto delle istanze dei comuni, delle categorie, degli uomini e delle donne del nostro territorio. Una rara qualità quella dell’ascolto in un uomo politico. Ascolto delle istanze popolari significa empatia con i problemi sociali, economici e culturali delle comunità amministrate, cooptazione delle loro scelte di sviluppo, ermeneusi delle difficoltà e dei tentativi di uscirne fuori. La provincia di Siracusa chiede alla Regione Siciliana la dovuta (e finora mancata) attenzione. Chiede che la Regione dia risposte concrete ai problemi della zona industriale di Siracusa dove è ancora aperto il tema delle bonifiche, degli investimenti, del piano di risanamento ambientale; alle necessità indifferibili del porto di Augusta, divenuto ormai terra di conquista di interessi estranei alla nostra gente con la nomina, alla Port Authority, di due commissari “forestieri” come se mancassero tra noi uomini che possano dirigere un organismo di tale importanza; ai problemi del triangolo agrumicolo, trascurato per decenni; a quelli della comunità montana in cui i comparti dell’agricoltura, della zootecnia e anche del turismo non vedono affluire i necessari finanziamenti per pianificarne lo sviluppo; alla zona sud, dove un’agricoltura di qualità cerca di convivere con un bacino culturale e paesaggistico di importanza europea ma l’una e l’altro non vengono aiutati con contributi mirati e approvazione e finanziamento di progetti che creino il potenziamento dei settori commerciali e anzi, a volte, vengono penalizzati con scelte scellerate (vedi la Panther Oil). Siracusa chiede risposte sulla sanità pubblica, anch’essa commissariata, anch’essa affidata a non siracusani, con una serie di ospedali carenti, non più adeguati, dove il personale fatica a mantenere standard di efficienza tipici delle grandi strutture di Palermo, Messina e Catania mentre la sanità privata, di cui è comproprietaria parte della rappresentanza parlamentare del centrodestra, ottiene sempre più concessioni remunerative inducendo a legittimi e inquietanti sospetti. E ne chiede anche sul turismo. Questa provincia, questo territorio ha il più alto numero di siti Unesco in Sicilia, a testimonianza di un bacino culturale ricchissimo, tra i primi del Paese: ha reperti eccezionali dell’epoca greca, di quella romana, del barocco, ha il sole, il mare, coste bellissime, ha oasi naturalistiche di grandissimo pregio. Ma, nonostante questo, le comunità locali vengono lasciate sole a gestire l’immenso patrimonio che potrebbe rappresentare il volano di una diversificazione economica. Bruno Marziano, da Presidente della Provincia, ha tentato tutto questo. Da anni questa istituzione sta promovendo, con progetti mirati e risorse adeguate, il passaggio da un modello di sviluppo fondato sull'industria petrolchimica alla promozione di attività economiche di tipo endogeno (agricoltura specializzata, turismo, artigianato, prodotti tipici, servizi) che implementino dal basso le economie locali. Per anni ha sollecitato la rappresentanza parlamentare a unirsi con gli sforzi dell’amministrazione provinciale per realizzare piattaforme comuni premendo insieme nei confronti della Regione al fine di finanziarli. Molte cose le ha risolte, ma su altre è mancato un idem sentire, una voglia di uscire dagli steccati partitici per fondare insieme uno sviluppo possibile del nostro territorio. E non è stata solo indisponibilità del centrodestra. Vi sono stati e vi sono anche nel centrosinistra esponenti politici che vivono la loro appartenenza all’area politica come voglia di separatezza, che percepiscono la mediazione come uscita dall’Aventino in cui si sono arroccati con una forte carica ideologizzante. Sono uomini i quali, tra se stessi e gli altri rappresentanti politici, costruiscono una barriera nella quale ipotizzano al di qua la purezza, al di là la bruttura. Questo fondamentalismo culturale li porta a isolarsi, a ghettizzare chiunque non la pensi come loro. E non capiscono che, nella politica nazionale, e anche in quella regionale, stanno aprendosi scenari nuovi, con un PD che si muove verso la contaminazione autentica delle culture fondative le quali sono, peraltro ancorate alle esperienze dei partiti democratici europei, culture aperte più alla maniera di Blair che di Zapatero. Il PD occuperà sempre più il centro della politica italiana. Questo percorso, inevitabile, non contrasta con la scelta del PD di correre da solo. Essa è il nostro rischio (veltronianamente inteso come opportunità), il nostro modo personale di rendere un servizio alla società italiana e di dare una testimonianza della nostra cultura riformista e solidale nella vita sociale. E nel rischio che il PD corre, nel carico che esso si è assunto per una semplificazione della geografia politica del Paese e per la stabilità dei governi, c’è una responsabilità morale e politica di fronte a tutti gli italiani. Il PD avverte la necessità di questa nuova stagione della politica. E Bruno Marziano, pur con la sua storia personale, pur con un passato ricco di lotte rivendicative insieme ai lavoratori di questa provincia, è pienamente interprete di questa nuova e moderna visione della politica. Una politica che si fa, che diviene, che opera con, che ascolta, che progetta, che chiama a raccolta, una politica che diventa di solidarietà vera alle condizioni di svantaggio di molti giovani, categorie, comunità di questa provincia creando le occasioni per uscire dalle ultime posizioni di tanti indicatori economici qua e là pubblicati dai giornali. Marziano è il frutto della tradizione politica che ne ha segnato il percorso ma è anche un innovatore della stessa, e per ciò stesso è una risorsa preziosa sia del PD che della popolazione siracusana. Vi sono momenti in cui bisogna fermarsi a riflettere prima di gettare la scheda nell’urna. Il voto a Bruno Marziano, nella lista del Partito Democratico, consentirà a questa provincia di avere non soltanto un deputato all’ARS pienamente consapevole dei suoi problemi, ma un amministratore fattivo già sperimentato, un ideatore di nuovi percorsi di sviluppo, uno che all’occasione sa mostrare i muscoli nel difendere i nostri interessi. E tutti sappiamo quanto, di uomini così, in questa provincia c’è bisogno.
  • Bruno Marziano | Sito ufficiale

    Io sto con chi crede ancora nella politica seria e per bene. In questi anni, da solo o con il gruppo parlamentare del Partito Democratico, mi sono impegnato a Siracusa e in Sicilia per dare risposte concrete ai bisogni e alle aspettative della gente. Il mio lavoro ha sempre riguardato diverse aree strategiche per lo sviluppo del territorio: industria, politiche del lavoro, infrastrutture, ambiente, sanità, politiche sociali, scuola, università e formazione, cultura e turismo Sempre al servizio delle famiglie, dei giovani, dei lavoratori, delle imprese.